07 ottobre, 2011

Les Discrets, Septembre Et Ses Dernières Pensées (2010)


  1. L'envol des Corbeaux - 1:26
  2. L'échappée - 4:03
  3. Les Feuilles de l'olivier - 4:36
  4. Song for Mountains - 5:59
  5. Sur les Quais - 3:03
  6. Effet de Nuit - 5:54
  7. Septembre et Ses Dernières Pensées - 2:29
  8. Chanson d'automne - 7:40
  9. Svipdagr & Freyja - 3:58
  10. Une Matinée d'Hiver - 4:07

Audrey Hadorn - Voce
Fursy Teyssier - Chitarra, basso, voce
Winterhalter - Batteria

Colline scure sommerse nella bruma. corvi neri che si librano nel il cielo senza sole. Foglie esili al vento. Sentieri battuti. Natura, amore e morte. L'ultimo Pensiero Di Settembre, e forse anche tutti gli altri, sono custoditi qua, insieme a tutti i paesaggi e i momenti che vi sono allacciati (Ironicamente è stato pubblicato a Marzo, per tutti i mattacchioni che se lo stavano chiedendo).


Un lavoro steso non per ragionare, non per valutare (ecco che qua mi percuoto da solo le  fondamenta del ruolo di recensore), non per evocare, richiamare o essere qualunque cosa definibile con l'asciutto termine “difficileˮ. Questo è un album che fa sentire bene dentro. Non c'è molto calore, ben poca la luce, e tutto è mite, come a Settembre, ma poco o nulla intimidisce i timpani.

Impossibile fare un track by track. Ogni traccia è speciale, e ciò rende il vocabolario attualmente esistente nella mia mente troppo limitato per descriverle separatamente.
Fruscii leggeri e soffusi aprono le danze, con l'intento di visualizzare un volo di corvi, nere sagome aguzze che navigano indifferenti, nel freddo. I seguenti arpeggi ovattati, i riff tinti di un grigio dall'ampia gradazione, distorti ma non aggressivi, le limpide e spensierate linee vocali, i giri acustici ora sereni, ora impegnati, si susseguono con facilità e creano una commistione di immagini austere e commoventi. E insieme, i suoni ambient, i pochi e consapevoli momenti carichi, mai, e dico mai, intenzionati ad estraniarsi dalla pace scaturita, vengono inseriti qua e là, Generando così un ombroso quadro dai colori tenui ed accoglienti, che racconta atmosfere forse mai esistite, ma così belle che non ci si può credere.
Sarà difficile non notare la carica di energia positiva e melanconica di cui sono particolarmente pregne tracce come Song For Mountains, con il suo arpeggio tanto delicato che la alpre e la richiude, o Svipdagr & Freyja, che rifacendosi ad un romantico poema norreno descrive con semplici note le personalità dei due protagonisti.

Con questo album i Les Discrets ci offrono un carico di personalità lodevole ed inconfondibile, in cui ogni traccia è un particolare a se stante dell'opera e narra di un elemento diverso, non rilegata da un qualunque tipo di successione. Uno di quei dischi  che fa tanto piacere mettere in macchina mentre si guida su una lunga, dritta strada immersa negli alberi frondosi e nelle nuvole plumbee, con nessun pensiero in testa. O almeno, con l'ultimo di settembre.

86/100

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