26 dicembre, 2011

Anorexia Nervosa, Redemption Process (2004)


  1. The Shining - 05:29
  2. Antiferno - 06:47
  3. Sister September - 06:33
  4. Worship Manifesto - 05:29
  5. Codex-Veritas - 07:07
  6. An Amen - 07:28
  7. The Sacrament - 06:41

Stefan Bayle - Chitarra
Pier Couquet - Basso
Hreidmarr - Voce
Nilcas Vant - Batteria
Neb Xort - Tastiere

Processo di redenzione. Questo è l'ultimo full lenght dei francesi Anorexia Nervosa, dopo il quale si ritroveranno ad essere inattivi. Se mai si avrà la conferma che sarà definitivamente l'ultimo, sarà deglo di essere un gran finale: Il comportamente guerrigliero black metal è commistionato egregiamente con l'orchestrazione e l'epicità degli archi, dei cori e delle trombe, e dona forma ad uan visione di una carica solenne e distruttiva.


Le die parti che essenzialmente compongono l'opera sono quindi, una sinfonica e una metallosa. Bene, direte. Ma ancora meglio se sono unite in un modo tanto variegato e sorprendente. Abbiamo crescendo sinfonici, picchiate black metal, stacchi solenni che si lasciano inghiottire dalla brutalità, cariche violente e distorte inghiottite dalla melodia dal sapore gotico. E quando queste due parti si piazzano sulla bilancia in modo da equivalersi, si ottengono momenti davvero ispirati e invidiabili, in cui l'incazzatura del black metal fa diventare la stessa zona orchestrale assetata di sangue.
La voce di Hreidmarr riesce ad essere il completo ideale per entrambe queste due attitudini. Lo scream è arrabbiatissimo, pregno di bile e di odio; il clean è teatrale, tragico. È inoltre un piacere notare come ami giocare con i fraseggi, che ogni tanto si distaccano dalla lingua madre e si abbandonano ad un più cadenzato francese o a passaggi in latino dall'aria premonitrice.
Difficile non abbandonarsi alla violenza singorile di The Shining, forse la migliore fra tutte, di Worship Manifesto o di The Sacrament, avente ciò che più assomiglia ad un assolo nell'album. Ma sono solo esempi: ogni traccia ha di che distinguersi in tutti questi quarantacinque minuti tragici. Quando tutto è ormai finito, il danno è stato arrecato. Un marchio di fuoco orpelloso ed inquietante.

Quindi, a buon intenditor, poche parole. Cos'altro dire? Forse che è uno dei migliori lavori di black sinfoico dell'ultimo decennio, tanto per dire qualcosa che dicono tutti, quando recensiscono i migliori lavori degli ultimi X anni, parlando del genere Y.
Se il debutto, e magari anche qualcosa tra i lavori successivi degli Anorexia poteva parere vagamente acerbo, con la loro (per adesso) ultima fatica Redemption Process, daranno a chiunque motivo di ricredersi, travolgendo i timpani con nere ondate black metal, per poi elevarle e circondarle di sfarzosità malinconica con la sinfonia, per poi infine fare entrambe le cose.

75/100

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