20 maggio, 2012

Secretpath, Wanderer (demo) (2011)




  1. Essence Of Chaos
  2. The Dark Forest Of My Insanity
  3. In Praecipiti Esse
  4. ...And So I Return To The River
  5. I'm Your Guide
Francesco "Storm" Borrelli - batteria
Pierluigi "Aries" Ammirata - chitarra
Paolo Ferrante - voce
Giovanni De Luca - basso

Quando la personalità non è un optional

I nostrani Secretpath, ora sotto la sempre nostrana Necroagency, sono con questo Wanderer al loro secondo demo (si spera in attesa di un bel full-length) e portano avanti un certo Black Metal misto a Death Metal in parte da considerarsi tecnico e melodico con evidenti, almeno secondo me, influenze progressive (avrete certamente notato l'altisonante e strana definizione data con le etichette). Tutte queste parole fanno sembrare la cosa esagerata e fanno odiare le etichette, ma dovrebbero cercare di farvi capire il genere suonato nel demo in questione e anche che questi vari elementi permettono loro di avere un sound piuttosto particolare e personale, nonostante in alcuni passaggi si possa sentire qualche sporadica somiglianza neanche troppo marcata con band dello stampo dei norvegesi Borknagar et simila.

Per fortuna non ci troviamo di fronte a prolisse e lunghe diatribe tra strumenti come ci si aspetterebbe in band con venature tecniche e progressiste (il minutaggio più lungo è di sei minuti e trentuno secondi) ma neanche a delle sfuriate rozze e mal registrate. Gli elementi sopra elencati si fondono piuttosto omogeneamente evitando sbilanciamenti verso qualche corrente particolare e quindi il conseguente isolamento di una certa influenza che risulterebbe così piuttosto fuori dal coro. L'amalgamo di sonorità in questo caso risulta invece piuttosto calibrato senza esaltare o sminuire né la voce in scream, né quella in growl né tanto meno il cantato pulito. I primi due stili a volte risultano un po' troppo poco comprensibili per i miei gusti (come accade nell'apripista Essence Of Chaos), sia che si parli dello scream urlato o del cavernoso growl, mentre la voce pulita, che si presenta in varie forme piuttosto eclettiche, tra le quali anche una che penso si potrebbe considerare baritonale in In Praecipiti Esse, convince e soddisfa molto di più. Ad arricchire il bagaglio musicale di questo interessante gruppo e del suo demo si inseriscono anche vari spunti acustici e melodici ad intervallare, insieme a qualche rallentamento piuttosto azzeccato, quelle che potremmo considerare vere e proprie sfuriate tipiche dei due generi in questione senza per fortuna scadere nella banalità del consueto e solito accoppiamento tra voce pulita e ponte acustico e tra voce sporca e chitarra distorta.

Fa piacere anche notare che la band non si perde nei soliti cliché delle etichette che io, mio malgrado, gli ho affibbiato tirando fuori idee sempre fresche e non presentandoci i classici riff subito classificabili e riconoscibili nella nostra mente facendo così mostra di un sound del tutto personale seppur contestualizzabile in certe correnti musicali. Peccato solo per la breve durata dell'esperienza che fa sperare in un futuro full-length e anche in un futuro e auspicabile successo della band, molto professionale e sicuramente matura.

78/100

1 commento:

  1. ragazzi le recensioni son molto belle ed approfondite ma CAMBIATE ASSOLUTAMENTE COLORI ALLA PAGINA NON SI LEGGE NA MINCHIAAA

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