05 maggio, 2012

In Mourning, The Weight Of Oceans (2012)




  1. Colossus
  2. A Vow To Conquer The Ocean
  3. From a Tidal Sleep
  4. Celestial Tear
  5. Convergence
  6. Sirens
  7. Isle Of Solace
  8. The Drowning Sun
  9. Voyage Of A Wavering Mind
Pierre Stam - basso
Christian Netzell - batteria
Tobias Netzell - chitarra, voce
Björn Pettersson - chitarra
Tim Nedergård - chitarra


Che siano loro?

Gli In Mourning, band svedese che pubblicò il suo album di debutto nel 2008, si trova ora alla sua terza fatica in quattro anni e penso che possa essere una delle più valide "sostituzioni" della vecchia guardia del genere ormai caduta. Mikael Åkerfeldt, infatti, ha ormai abbandonato ogni suo precedente legame con il Death Metal in particolare, e forse anche col Metal più in generale, spostando gli Opeth da queste sonorità da loro create ad altre più prettamente Prog Rock settantiane, gli Edge Of Sanity di Dan Swanö sono oramai sciolti e gli italiani Novembre non producono più nulla e non si fanno sentire dal 2007 con quel loro ultimo The Blue che tuttavia non penso si possa più considerare un vero e proprio Prog Death infarcito com'è di preponderanti cenni da altri generi. A chi toccherà adesso prendere le redini di questa corrente musicale? Se toccasse agli In Mourning ne sarei davvero felice, se lo meriterebbero, anche se quest'ultimo album non è come mi sarebbe piaciuto che fosse.

Dall'introduzione pseudo Post-Metal dell'apripista Colossus presagivo qualcosa di molto atmosferico e quindi di totalmente rivoluzionato rispetto al passato, ma alla fine le uniche tracce che hanno certe tendenze sono principalmente due. Quella che abbiamo appena citato per i motivi che abbiamo appena detto e Sirens, un semplice e carino intermezzo strumentale di cui non si capisce perfettamente l'utilità ma che va di moda. Per il resto non è che il sound degli svedesi sia molto cambiato alla fine. Ci sono i soliti refrain melodici di influenza compatriota che pure non tolgono loro quella spiccata vena progressista, c'è la solita voce in growl che trovo più cavernosa e grave ma un po' meno in forma in questa recente uscita e c'è la solita voce pulita che non è cambiata tanto ma che sembra venga usata molto meno. Forse, mi sento di dire, viene un po' ridimensionata la parte Death del sound nonostante la costante presenza della voce sporca nelle composizioni che vedono utilizzo di distorsioni meno pesanti e anche un utilizzo, in generale, di diverse tipologie di riff che solitamente non si accostano nell'immaginario comune al Death Metal vero e proprio. Ma anche questo probabilmente rientra nella definizione del genere e di certo non sono questa loro evoluzione interna, il maggiore uso di riff sincopati (forse un po' abusati) e di rallentamenti richiamanti il Doom e il minore utilizzo di polifonia (prima quasi onnipresente) per quanto riguarda le tre chitarre a rendere l'album meno convincente. La colpa forse potrebbe invece ricadere su un'apparente minore imponenza del sound che fa risultare questo The Weight Of Oceans piuttosto freddo e distaccato senza avvolgerti e coinvolgerti come accadeva col precedente e (almeno secondo me) fantastico Monolith, per ora loro capolavoro.

Penso che si sarebbe potuto fare di meglio. Come già detto, non so se è colpa della produzione o se è una scelta spontanea della band, ma i suoni risultano freddi e a fatica si riesce ad immergersi nell'opera necessitando così sicuramente di più ascolti prima di riuscire ad apprezzarla almeno un po'; e la poca accessibilità e orecchiabilità di certe sonorità non aiuta di certo l'ascoltatore. Inoltre, sebbene l'opera non si proponga di portare nulla di sostanzialmente nuovo, la band riesce a non rimanere ferma sulla formuletta già collaudata nell'esperienza precedente e ad avanzare e spostarsi un poco dalle sue posizioni, tentando e rischiando. E che questa recente ossessione per l'oceano testimoniata dalla copertina e dai titoli delle canzoni unita all'utilizzo del riverbero almeno in certe parti acustiche riveli un'influenza più o meno forte degli Ahab? Mi piacerebbe scoprire la verità a proposito. Intanto aspetto, sperando che gli In Mourning tornino su certi precedenti e sensazionali standard.

72/100

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