15 marzo, 2012

Close To The Edge, Horror (EP) (2012)



  1. Freddy's Lullaby
  2. Báthory
  3. Sons Of The Moon
  4. Virus Spreading
  5. Contamination
  6. LV-426 Acheron
Mattia "Tia" Mirabello - voce, programmazione
Francesco "Ci" Caristia - voce
Mirko Gallo - chitarra
Alessandro "Alex" Maiorano - chitarra, campionatore
Filippo "Fho" Caristia - basso
Andrea "Dre" Blaconi - batteria

Stereotipo Alternativo

I Close To The Edge sono un gruppo della mia zona, della Brianza, che ha deciso di mettere il loro primo EP, Horror, in download gratuito. Scaricando l'EP la prima cosa che m'è saltata all'occhio è il genere che viene dato nei dettagli dei vari file audio: Progressive Metalcore. Mai definizione più sbagliata e pretenziosa fu data.

Più che altro un'etichetta tale dimostra che non si conosce il significato di Progressive, la quale parola, già solo accostata a Metalcore, un genere che non si distingue molto spesso per la sua varietà o per la sua inventiva, stona decisamente. Ma non finisce qua: nella pagina Facebook del gruppo si trova anche la parola Experimental. Evidentemente i componenti non hanno mai ascoltato qualcosa di veramente sperimentale come potrebbero essere considerati (in ambito elettronico) gli Ulver di Themes From William Blake's The Marriage Of Heaven And Hell e Blood Inside o (in ambito estremo) i Fredirk Thordendal's Special Defects, per citare i primi due gruppi che mi vengono in mente, e, se l'hanno fatto, hanno decisamente sbagliato etichetta. Un genere che, insieme al suo amico Deathcore, propone pressoché sempre le solite soluzioni (principalmente mi riferisco ai breakdown, ma non escludo nemmeno quei riff così catchy e scontati con magari anche la voce pulita presenti soprattutto nei gruppi più commerciali) non può essere definito Progressive; e, purtroppo, mi dispiace dirlo, i Close To The Edge non è che si distolgano molto da certi schemi e da certi stereotipi tipici del genere. I breakdown abbondano più che mai, abbiamo canzoni fatte praticamente interamente e solamente da breakdown (Freddy's Lullaby), e abbiamo anche le canzoni più catchy e orecchiabili di cui si parlava prima (Virus Spreading e LV-426 Acheron). Senza contare che non basta qualche intermezzo, qualche passaggio col pianoforte o con un po' di elettronica (l'utilizzo della quale sta diventando ormai davvero davvero tanto mainstream, quasi più di quanto lo sia non usarla) per rendere questa musica alternativa o almeno diversa dal solito, con qualche novità. Una cosa però c'è da riconoscerla a questo giovane gruppo: quelle atmosfere che ricreano ogni tanto nei loro brani le sanno fare bene e riescono a rendere bene l'idea di quello che vogliono trasmettere. E poi è troppo breve per essere Progressive. Un vero EP del genere sarebbe formato solo da una canzone di 23 minuti come accade in A Change Of Seasons dei Dream Theater. Questo non è Progressive! Ora, a parte gli scherzi e lasciando stare l'ironia, la parola stessa dovrebbe intendere una volontà di progredire, di evolversi, di andare avanti, cosa che io non vedo in questo Horror. Mi piacerebbe citare Richard Benson dicendo che questo è REgressive, ma non voglio esagerare e non mi sembra il caso.

Vedo possibili margini di miglioramento per questa band. Il talento c'è, anche le idee volendo sono presenti e tutto sommato l'esperienza di questo EP non è del tutto negativa. L'importante, per ora, è riuscire a sviluppare il tutto bene, senza rimanere ammaliati da certi cliché, da certi luoghi comuni che in gruppi tanto giovani hanno fin troppo spesso il loro grande peso e non permettono ai ragazzi in questione di sviluppare un sound veramente loro, che non sia solo in apparenza personale. Sperando che il gruppo si migliori e si ritagli una sua strada e un percorso tutto suo all'interno della musica; non è facile, ma non è neanche strettamente necessario inventare qualcosa di nuovo ogni volta.

65/100

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