24 gennaio, 2012

Arcturus, La masquerade Infernale (1997)


  1. Master of Disguise - 6:43
  2. Ad Astra - 7:36
  3. The Chaos Path - 5:34
  4. La Masquerade Infernale - 2:00
  5. Alone - 4:42
  6. The Throne of Tragedy - 6:34
  7. Painting My Horror - 5:59
  8. Of Nail and Sinners - 6:03

G. Wolf - Voce, campionature
Knut Magne Valle - Chitarra
Sverd - Tastiere
Skoll - Basso
HellHammer - Batteria

Cosa possiamo pretendere di capire da un sogno? Da una visione apparentemente insensata di immagini? Forse le mie parole non saranno mai abbastanza eleganti e sapienti per potersi rivolgere verso questa opera, ma lo faranno lo stesso, perché raramente ho messo orecchio in qualcosa di così allucinato.


L'etichetta Avantgarde Metal che di solito si attribuisce a La Masquerade Infernale, devo applicarla per pura consuetudine, dal momento che trovo errato non il nome dell'etichetta, ma solo la presenza di questa. Una simile danza di mille elementi indescrivibili non merita categorizzazioni.
Un'opera teatrale. Dico sul serio, un maledetto teatro è ciò che per un sortilegio a me ignoto si autogenera intorno all'ascoltatore durante tutta la riproduzione dell'opera.
Avendo inizio già esplodendo in uno dei tanti atti drammatici e urlati, dopo un preludio nero e soffuso, senza rendersene conto si è già spettatori di questa inquetante danza di sagome sfarzose e malefiche. Le movenze, le mosse, le atmosfere che prenderanno piede successivamente non sono minimamente prevedibili. Più ci si avvicina alla fine e più abbiamo modo di ammirare momenti prelevati da un infinità di luoghi e momenti. Che si lascino in stacchi senza preavviso, o che si concedano dilatazioni opulente, notturne, campionate, che si rileghino in una melodia sensata o che si abbandonino alla totale cacofonia, danno sempre e comunque modo di farsi ammirare a bocca aperta. La commistione di parti competamente differenti ma comunque familiari tra loro è talmente arzigogolata e congeniata scrupolosamente che, in tutta franchezza, non riesco a trovare paragoni al di fuori di quello di un incubo riportato nello spettacolo teatrale sopracitato. Gli unici a non capire cosa stia succedendo siamo noi, dinnanzi a simili volteggi: Ogni giro è lucidissimo e consapevole, allacciato agli altri con maestria invidiabile.

Un sogno. Un incubo. Oscuro nel più completo dei modi, come potrebbe esserlo il terrore radicale o una risata fugace. Una visione comprensibile solo per mezzo di smisurata saggezza, costantemente distorta. Acido lisergico puro, trasformato in musica, trasformata quindi in Opera delirante. Meraviglioso.

90/100

2 commenti:

  1. Fantastico CD, ma ti dirò di più: sarei rimasto anche più alto con il voto. Un 95 non glielo toglie nessuno. La cosa più bella di quest'album, che considero semplicemente Avantgarde Metal, senza Black, sono i suoi suoni così pittoreschi e quasi circensi eppure non per questo meno Metal o meno pesanti. Riescono ad essere così disinvolti nonostante siano così strani e quasi fuori contesto (ma questo solo perché nessuno li aveva mai usati prima e proprio per questo motivo questo è un album da considerarsi Avantgarde e non Progressive come molti fanno) che sembrano quasi naturali. Davvero un album pazzesco.

    RispondiElimina
  2. Adorazione totale per questo disco. Uno dei migliori dischi metal dei '90.

    RispondiElimina