22 aprile, 2012

Three Steps To The Ocean, Scents (2012)




  1. Hyenas
  2. Zilco
  3. Cobram
  4. Rodleen
  5. Collader
Andrea Sacchetti - chitarra
Andrea Menandro - basso
Francesco Tosi - tastiera, programming
Davide Logrieco - batteria

"E noi stavamo lì, al centro dell'uragano"

Il Post-Rock, da genere di nicchia che poteva essere una volta, si è ormai trasformato in un'onda travolgente, sempre più grande (ma, ahimè, non per questo più ricca) che si sta ritagliando un suo spazio sempre più grande nel panorama musicale contemporaneo. Come accade un po' con tutti i generi però, purtroppo sembra che stia cominciando a perdere il suo slancio, l'aria di novità che portava con sé e pare proprio che l'onda si stia lentamente appesantendo e diventi sempre meno travolgente, con sempre meno novità e sempre meno innovazione.

Come dice la voce prestata al gruppo da Federico Pagani dei Dyskinesia in Zilco, prima e per ora ancora unica traccia di tutti i lavori del gruppo a presentare una qualsiasi forma di cantato: "E noi stavamo lì, al centro dell'uragano". Difatti, i Three Steps To The Ocean stanno esattamente al centro di questa tempesta chiamata Post-Rock e non inventano nulla di particolarmente nuovo che possa arricchire il bagaglio di questo genere se non si conta qualche tentativo con l'elettronica nel loro primo e omonimo EP che pure non si propone sicuramente di sconvolgere certi schemi ormai fissati. Un fattore indubbiamente a favore dei Nostri è il fatto che comunque loro, nel loro piccolo (da intendere come strettamente per quanto riguardi loro e la loro musica), non sono mai stati fino ad ora, e spero che non la saranno mai neanche nel futuro, statici. Il loro sound s'è sempre mosso senza rimanere su coordinate completamente identiche e dimostrando sempre una certa dinamicità che li ha fatti passare, come dicevamo prima, da un Post-Rock con qualche piccola influenza elettronica agli inizi, a un Post-Rock tout court, come si suol dire, piuttosto semplicistico nella loro seconda uscita, ad un Post-Rock con qualche influenza Post-Metal, concretizzatasi in distorsioni più pesanti, in ritmiche più spinte e nella voce a tratti urlata presente in Zilco, di questo Scents mantenendo sempre una costante: l'atmosfera. E, c'è da ammetterlo, nello sviluppare questo tratto delle loro sonorità i Three Steps To The Ocean sono stati e sono piuttosto bravi riuscendo a passare con facilità anche in una stessa canzone da ambientazioni più tese e rabbiose ad altre più spensierate e quasi oniriche; un aspetto molto positivo che dimostra esperienza e che sicuramente si contrappone e annulla quei piccoli tratti negativi che avevamo trovato all'inizio. Senza contare che, nonostante non tutti i pezzi brillino alla stessa maniera, non si hanno praticamente mai cali di tensione ed attenzione e il disco risulta molto riuscito durante tutta la sua durata (complice sicuramente anch'essa e la sua ridotta entità).

Non si può certamente dire che sia un disco poco bene o mal riuscito, sarebbe una bestemmia, ma, tuttavia, ci sono certi limitati lati negativi dei quali è impossibile non tenere conto nonostante non siano chissà quanto gravi e sebbene il disco non offra poi così tanti spunti per lamentarsi. Di conseguenza ci troviamo di fronte a un album che si posiziona un po' a metà, magari non farà parlare di sé ai posteri (non credo però che questo possa essere considerato un difetto) come d'altronde non si farà sicuramente disprezzare (questa è un'eventualità da scartare a priori).

75/100

2 commenti:

  1. peccato per i colori che ho dovuto selezionare tutto per leggere, le recensioni sono ottime ma con questi caratteri e colori non si leggono!
    http://churchofdeviance.blogspot.it/ cliccate sul mio blog di recensioni ;)

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    1. Rosso su nero non mi sembra così illeggibile, non trovo problemi. Ho saputo che ti avevano fatto chiudere il blog ora mi metto come follower, se riesco...

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